Le opportunità comunicative nascoste dietro al report di sostenibilità aziendale
Dal 2025 scaglioni crescenti di aziende sono chiamate, per legge (CSRD 125/2024, na abbiamo parlato in un articolo qualche tempo fa), a redigere il bilancio di sostenibilità aziendale. Ce lo dice l’Europa, i governi… ma non solo.
L’attenzione verso le tematiche riguardanti crisi climatica e aziende è variata nel tempo: fino a qualche anno fa bastava usare la parola “sostenibilità” per distinguersi dalla concorrenza in modo strategico. Ora le percezioni che si è andata a costruire attorno a queste tematiche oscillano tra la banalità, l’adempienza normativa e lo sconforto.
E se, nascosto tra articoli, comma e legalese, ci fossero delle opportunità da cogliere per comunicare la tua azienda da una prospettiva diversa?
Chi leggerà il tuo report di sostenibilità aziendale? Probabilmente un essere umano.
Tutto ciò che “esce dalle mani” da una azienda è, potenzialmente, comunicazione e deve avere uno scopo. Lo scopo è definito anche dal target a cui è dedicato questo sforzo creativo: che sia un documento, che sia un software innovativo, che sia un pacco di merendine, il prodotto è una risposta dell’azienda ad un problema emerso da un determinato gruppo di persone.
Anche il report di sostenibilità aziendale, è un prodotto. è la risposta dell’azienda alla crisi climatica e ne racconta i valori fondanti e le future azioni. Questa è comunicazione allo stato puro.
Se è comunicazione allora, qualcuno lo leggerà: a chi si riferisce il report? Chi sarà interessato a leggerlo?
Questa domanda ha risposte molto varie: potenzialmente tutti, nello specifico è probabile che venga letto da:
- investitori e Stakeholeders, focalizzati sui possibili rischi/opportunità legate all’ESG
- Clienti e fornitori, attenti alla supply chain
- Dipendenti e potenziali candidati, interessati alla coerenza tra i propri valori e i principi dell’azienda.
Ecco quindi che appare chiaro che non solo tecnici “addetti ai lavori” maneggeranno il tuo documento. Così, si palesa una questione: il report di sostenibilità aziendale ha molto più senso che venga redatto in una forma, un tono adatto a tutti i possibili users.
Oltre i numeri del report: un bilancio di sostenibilità narrativo.
All’essere umano piacciono le storie: lo dimostra la longevità di soap-opere come Beautiful (sì, va tutt’oggi ancora in onda), ma ancor prima la conoscenza tramandata oralmente fin da prima che esistesse la scrittura.
Pensa ai “rimedi della nonna”che tutte famiglie custodiscono e si tramandano di generaizone in generazione.
Il cervello umano funziona benissimo con la narrazione (fonte), c’è poco da fare.
Qui nasce quindi un’ulteriore opportunità per creare un report di sostenibilità aziendale davvero utile all’azienda che possa parlare con il proprio target: andare oltre i numeri oggettivi, le tabelle, oltre gli impegni citati tanto per.
è scontato. Il report è, e rimane un report e dei dati numerico-quantitativi è necessario che siano riportati.
Ma anche un numero può arrivare a narrare storie e traghettare emozioni.
Pensa alla potenza di un dato numerico motivato, contestualizzato e dimensionato da una testimonianza di una persona strettamente coinvolta da ciò che il dato descrive. Uscirebbero le sue emozioni, ciò che prova in relazione a quel dato. Che sia gioia o indignazione, se è un’altra persona a “fartela sentire”, l’empatia (o anche solo un neurone specchio) entra in campo e non ti lascerà indifferente.
Così si crea memorabilità, credibilità e fidelizzazione.
Il design non è bellezza: è progettazione, funzionalità e fruibilità
Un report pensato, costruito con tutti i principi cardine della leggibilità, del graphic design e della user experience non sarà solo gradevole: sarà accessibile, leggibile, utile, andando così a massimizzare il messaggio (che è il centro di tutto, il resto gli ruota attorno).
Abbiamo citato la UX, proprio perché non è detto che debba essere esclusivamente un documento di 50 pagine stampato e rilegato. Il report di sostenibilità aziendale può e deve vivere anche online se la volontà è quella di raggiungere più persone possibile: le nuove generazioni prediligono il digitale e dove le puoi intercettare se non online?
Da mini-siti dedicati, a veri e propri contenuti social, la scelta è ampissima.
Un report di sostenibilità aziendale utile deve parlare alle persone
La sostenibilità è sempre più al centro delle scelte economiche, sociali e ambientali, non basta più “fare bene”: è fondamentale raccontarlo bene.
Un report di sostenibilità che parla davvero alle persone diventa un ponte tra l’azienda e i suoi stakeholder, uno strumento di fiducia e relazione.
Quando un bilancio non si limita a elencare dati, ma li traduce in visione, impegno e impatto concreto, allora non è solo un documento: è una dichiarazione di identità.
Per questo investire nella sua progettazione e comunicazione non è un dettaglio estetico, ma un atto strategico. Perché la sostenibilità, per essere credibile, deve anche essere condivisibile e sentita.
Vuoi lasciarti ispirare? Ferrero da anni produce un report che unisce l’obbligo alla narrazione.